Jezebel
Due mesi di attesa per il provino RAI
(in realtà meno di una visita alla ASL).
Il tempo di organizzarsi.
Provare 2 canzoni "bene e di continuo",
per non sbagliare.
Partitura trascritta in originale per pianoforte, non gli spartiti economici con pochi accordi per chitarra, comprati da Simeoli musica, negozio storico, difronte al Conservatorio di San Pietro a Majella.
Il solito Mo Luciano in quel periodo era, buon per lui, molto impegnato e non poteva prepararmi i due spartiti.
Mi mise, comunque, in contatto con il Mo Luigi Cioffi, figlio del più famoso, Mo Giuseppe Cioffi, un grande della canzone napoletana.
Il Mo Cioffi dopo qualche diniego di rito, in nome dell'amicizia con Luciano accettò di fare il lavoro.
In pochi giorni trascrisse i due brani per pianoforte e li andavo a provare a casa sua, una volta a settimana, fino al giorno prima del provino.
Buon mestierante, mi correggeva al momento giusto e poi mi incoraggiava dicendo che sarebbe andata bene perché la mia voce era di un buon livello.. e la moglie, gentile e dolce applaudiva.
.... L'incanto di una rosa profumata, deliziosa sei per me "Mogliettina"....
Così avevo pronte le canzoni per la prova dell'8 marzo 1970.
Avevo scelto un classico degli anni 50,
Jezebel, originale americano lanciato da Frankie Laine, detto tonsille d'acciaio. Alla RAI portai la versione italiana (cover di Carla Boni, una delle rivali di Nilla Pizzi e moglie di un altro famoso cantante italiano, il conteso tra le due, Gino Latilla).
L'altra canzone era la sigla di uno sceneggiato italiano di RAI 1
"Questi nostri figli" :
"Guarda se io ", del compianto Luigi Tenco.
Due brani in tema con la giornata delle donne: donne emancipate, ribelli e diverse.
L'8 marzo arrivò.
Una giornata fredda e rumorosa.
L'anno del divorzio in Italia.
Tante donne nelle piazze, Valchirie scatenate in corteo, pronte a prendersi tutta la scena.
A Napoli, il sindaco Principe, quello della Tangenziale autorizzo' tutti i cortei per le donne.
La città invasa da splendide mimose gialle, abbaglianti, simbolo di una lotta troppo a lungo repressa e malcelate paure.
Per me, con la mia 500 bianca era
"Il cammino di ogni speranza".
Avevo un jeans wrangler marrone, morbido e una maglietta chemise Lacoste verde, quella con il coccodrillo. Vestiti leggeri per essere più libero mentre cantavo.
Ero, comunque, ben coperto. Avevo un cappotto(non quello di Gogol e nemmeno quello di Sergio Bruni ) apparentemente elegante, nero e abbastanza caldo(faceva tanto Bellumunno, ma bisognava darsi un'aria da divo eccentrico) , preso al famoso mercatino di Resina (oggi Ercolano, a detta di alcuni indigeni, la cittadina più bella del mondo )
a quel tempo un luogo trendy.
Per gli spiritosi... Trendy e 1 = trenduno
Alle 15 iniziarono le audizioni.
Per fortuna non "Eravamo in 100mila"
ma... una ventina.
Audizioni private! Porta chiusa , nella saletta solo il maestro che accompagnava al pianoforte e un cameraman.
Dietro la porta... Boh... Forse esperti, critici, una giuria...
"Non aprite quella porta".
La prima sorpresa fu il pianista.
Non ci crederete ma a quel tempo, mentre elaborava e studiava la formazione della Nuova Compagnia di Canto Popolare, lavorava alla Rai come turnista. Era l'oggi emerito musicologo
novantenne, Roberto De Simone.
Anche lui venuto dalla gavetta... (ma, senza l'aiuto giusto... beh, le gavette possono diventare.... gavettoni ??)
Lesse lo spartito alla perfezione e così la prima canzone, quella di Tenco, che forse a quei tempi nessuno avrebbe avuto il coraggio di cantare a un provino.... ed io lo ebbi.... ??
... "Guarda se io dovevo
Innamorarmi proprio di te
di te così diversa...."
Finito il brano De Simone fece un sorrisetto di incoraggiamento e dopo una breve pausa passammo a Jezebel
(il demonio dagli occhi blu).
Mi superai. In quel momento avevo demolito Frankie Laine.
Finito il brano, un bravo da De Simone e, inaspettatamente, si aprì la porta.
Il capo giuria era nientepopodimeno Gino Latilla.
Mi corre incontro, mi abbraccia e dice
Bravo! Hai cantato bene la canzone preferita da me e da mia moglie Carla.
Quando si dice.... Le coincidenze...
.... "Fatalità".. aver trovato te....
Una stretta di mano, da buoni amici sinceri ci salutammo dicendo....
ARRIVEDERCI